Tracciare i sottodomini in Analytics
Come puoi fare per tracciare i sottodomini in Analytics, ed il traffico tra di loro ed il. tuo dominio principale, analizzando quindi anche i migliori percorsi alla conversione e le tue campagne più efficienti?
Come tracciare i sottodomini in Analytics…per bene!
- Casi d’uso Monitoraggio interdominio vs intersottodominio
- Impostare il parametro cookiedomain in Tag Manager
- Verificare corretto settaggio cookiedomain
- Organizzazione delle Property/View
- Lista di Esclusioni Referral in Analytics
- Abilitare il Full Host Name nei Rapporti GA
- Creazione della Vista filtrata per sottodominio
- Domande e Risposte raccolte nei Webinar
Casi d’uso del Monitoraggio Interdominio vs inter sottodominio
Comprendere, per capire.
Il caso d’uso tipico di questa funzione è il seguente scenario:
“Luca ha diversi sottodomini della sua proprietà online miomicrofono.com . Il blog per l’inbound è su blog.miomicrofono.com, lo shop per acquistare i prodotti è su shop.miomicrofono.com, e via così. Inoltre, Luca ha anche recentemente comprato un nuovo dominio che usa per posizionare offerte trasversali, che si chiama mymics.eu “
Tramite Analytics Luca vorrebbe poter determinare quanto traffico sul sito principale arriva dal blog, e da quali pagine, ed anche quanti degli acquisti sullo shop derivino da traffico iniziato sul blog, e magari da quale landing. Lo stesso varrebbe per il sito web mymics.eu . Anche li sono presenti landing page promozionali, e Luca vorrebbe capire quali landing hanno generato conversioni sullo shop, e comprendere quali funzionino meglio.”
Eppure, andando a guardare nelle sorgenti di traffico, nei suoi test, Luca si accorge che il traffico proviene sempre da sorgente e mezzo direct/none, e non riesce ad individuare il traffico tramite sottodominio. Riesce invece a vedere che il traffico proviene dal referrer mymics.eu , ma il traffico viene “pulito” a causa del nuovo cookie depositato tra un dominio e l’altro, e quindi perde tutte le informazioni di conversione che voleva trattenere (sorgente/mezzo, attribuzione..).
Ora ti spiego perché succede tutto questo, e come fare ad abilitare efficacemente il monitoraggio tra sottodomini. Questo, però, non è il monitoraggio interdominio ( Cross Domain Tracking , XDomain Tracking ), che serve a creare una sola sessione per lo stesso utente tra un dominio e l’altro.
Questo perché se Analytics non trova lo stesso cookie nel browser dell’utente tra un dominio e l’altro (ma anche tra un sottodominio e l’altro), andrà a troncare la sessione e ne creerà una nuova. In questo modo, perderai l’attribuzione dell’acquisizione del traffico e molte altre informazioni, in quanto il traffico apparirà sul tuo dominio.com come in arrivo da sottodominio.dominio.com , e non più magari da Google/cpc, o Google/organic, e così via.
Il monitoraggio di Google Analytics si basa sui cookie di prima parte. Ogni volta che un visitatore arriva su una pagina, lo snippet di monitoraggio di Google Analytics viene attivato su una pagina che memorizza un cookie (chiamato _ga) con un ID generato in modo casuale. Quando continui a navigare nel sito Web, GA continua a controllare quel cookie. Se esiste, GA riutilizza l’ID da quel cookie e quindi capisce che sei la stessa persona che ha appena visualizzato una pagina un paio di minuti fa. Se torni al sito Web e hai ancora quel cookie _ga, GA continuerà a utilizzarlo.
Tuttavia, se il cookie non è presente (o non è disponibile per un particolare dominio o sottodominio), verrà creato un nuovo cookie _ga.
Quello che dobbiamo fare è innanzitutto di usare la stessa Proprietà Analytics per tutti i sottodomini che vogliamo tracciare. So già a cosa stai pensando.
“Ma così andrà a finire che mi si mescolano tutti i dati, e che mi ritroverò i dati di diversi siti web sulla stessa proprietà analytics!”
No, perchè filtrerai i siti web creando viste dedicate. Facciamo un rapido ripasso su come vengono generalmente configurati gli account Analtyics, e vediamo i due metodi con i quali puoi ottenere quello che ti serve, senza alterare nulla di quanto hai già in produzione.
Scenario 1
Diversi sottodomini, una sola proprietà UA Analytics installata sui vari siti web, e segmentazione dei siti web tramite le viste.
Pro: è il metodo “più pulito”,
Contro: puoi collegare solo un account Google Search Console ad una Proprietà Analytics, e hai il “limite” di 25 viste
Scenario 2
Diversi sottodomini, ciascuno con la sua proprietà UA Analytics, e magari viste differenziate per altre scelte (testing, country…). In questo caso sarà necessario creare una nuova proprietà Analtyics “Master” da installare su tutti i sottodomini, andando ad avere dentro a questa proprietà Master le viste che ti permettono di monitorare il traffico interdominio (o sottodominio)
Pro: duplichi gli hit mandandoli a proprietà diverse, così hai “capra e cavoli”. Proprietà complete per ogni sottodominio, meno limiti, e puoi comunque avere un set di viste dedicate a questo tipo di analisi
Contro: più proprietà da gestire, più clutter su Analytics.
Se vuoi perseguire il secondo scenario, ti consiglio la lettura di questa ottima guida
Come impostare il parametro cookiedomain in Tag Manager
In questa guida, andremo ad usare Google Tag Manager; Se tu stessi usando le versioni con installazione manuale di analytics.js o gtag.js, dovrai inserire manualmente delle porzioni di codice in coda al tag. Se devi installare gli script a mano, ecco come modificare i relativi script Analytics:
Per Universal Analytics (analytics.js)
Assicurati che la parte in grassetto sia settata su auto.
<!– Google Analytics –> <script> (function(i,s,o,g,r,a,m){i[‘GoogleAnalyticsObject’]=r;i[r]=i[r]||function(){ (i[r].q=i[r].q||[]).push(arguments)},i[r].l=1*new Date();a=s.createElement(o), m=s.getElementsByTagName(o)[0];a.async=1;a.src=g;m.parentNode.insertBefore(a,m) })(window,document,’script’,’https://www.google-analytics.com/analytics.js’,’ga’); ga(‘create’, ‘UA-XXXXX-Y’, ‘auto’); ga(‘send’, ‘pageview’); </script> <!– End Google Analytics –>
Per il Global Site Tag (gtag.js)
Controlla il codice e vedi se appare una configurazione di questo tipo. In questo caso, devi rimuovere quel setting di cookie_domain; tuttavia in genere queste installazioni hanno un settaggio automatico del cookiedomain su “auto”.
gtag(‘config’, ‘GA_MEASUREMENT_ID’, { ‘cookie_domain’: ‘blog.tuosito.com‘ });
Con Google Tag Manager
Per impostazione predefinita, Google Analytics (implementato tramite GTM) NON ha un cookieDomain impostato su automatico. Ciò significa che se attivi un normale tag di visualizzazione di pagina, il cookie verrà impostato solo per quel particolare sottodominio. Tuttavia, può essere facilmente risolto aggiungendo un campo cookieDomain impostato su almeno un tag di una pagina (il tag di visualizzazione di pagina è la soluzione migliore) e impostando il suo valore su auto.
Se stai utilizzando una variabile delle impostazioni di Google Analytics (consigliata), vedrai che la variabile contiene già il campo cookieDomain impostato su auto. Questo perché ogni volta che crei una nuova variabile delle impostazioni GA, questa contiene quella configurazione per impostazione predefinita.
Verificare corretto settaggio del CookieDomain
Usa Strumenti per sviluppatori del tuo browser e controllare il dominio del cookie _ga lì. Su Chrome, vai al menu del browser (fai clic su tre punti verticali)> Altri strumenti> Strumenti per sviluppatori.
Quindi vai su Applicazione> Cookie> Scegli il dominio del tuo sito web.
Infine, nel campo di ricerca, inserisci “_ga” (senza virgolette) e troverai tutti i cookie con quel nome che vengono memorizzati dal tuo sito web nel tuo browser. Nella colonna Dominio, vedrai per conto di quale dominio (o sottodominio) è stato memorizzato il cookie. Se vedi, ad esempio, .tuodominio.com, significa che TUTTI i sottodomini di tuodominio.com potranno accedere a quel cookie (come desideriamo). Se vedi www.tuodominio.com, è possibile accedere al cookie tramite il codice di monitoraggio implementato su www.tuodominio.com, dev.www.tuodominio.com e altri sottodomini che appartengono a www. tuodominio.com.
Organizzazione delle Property e View in Analytics
Come detto precedentemente, è necessario a questo punto che la stessa proprietà raccolga i dati da tutti i sottodomini coinvolti. Non ti preoccupare, non mescolerai i tuoi dati se segui i consigli che ho scritto qui, e più tardi setterai le viste per mostrare solo il traffico di un sito web specifico.
Se desideri monitorare il comportamento dei visitatori nel tuo ecosistema online (su più sottodomini), dovrai utilizzare la stessa proprietà per tutti i sottodomini. Non importa che url imposti nelle impostazioni della proprietà. Ciò che conta è che i tuoi sottodomini inviano dati allo stesso bucket (o MASTER), noto anche come proprietà. Se desideri suddividere il traffico in un secondo momento (nei tuoi rapporti) in base a un sottodominio, potresti voler creare viste GA separate per ogni sottodominio.
Gestire la lista di esclusione referral in Analytics
Google Analytics tiene traccia delle sorgenti di traffico in base a vari parametri, come i tag UTM, il parametro gclid nell’URL o un document.referrer (noto anche come Referrer). Concentriamoci su un referrer per ora. Il suo scopo è mostrare l’URL della pagina precedente. A volte potrebbe mostrare l’URL completo, a volte solo il dominio e talvolta essere vuoto (dipende dalla configurazione del sito web e del browser). Se un visitatore sta navigando sul Web e naviga da un sito Web a un altro, Google Analytics verificherà se il dominio è cambiato. Poiché il dominio del referrer è diverso dal dominio del sito web in cui mi trovo attualmente GA avvia una nuova sessione (perché la sorgente di traffico è cambiata). Tuttavia, i sottodomini possono anche essere trattati come una sorgente di traffico distinta, e questo di solito non è una buona cosa: finirai per vedere auto-referral nei tuoi rapporti Acquisizione GA. Ad ogni modo, per impostazione predefinita, Google Analytics gestisce questo problema abbastanza facilmente se hai inserito le informazioni corrette nelle impostazioni della tua proprietà quando la proprietà è stata creata. Perché? Perché quel dominio viene aggiunto al tuo elenco di esclusione referral.
Un elenco di esclusione referral informa Google Analytics che se un visitatore è arrivato al tuo sito dal dominio XXX, questo non verrà considerato come una sorgente di traffico e verrà trasformato in una sessione (diretta). Se il visitatore ha già una sessione GA attiva, verrà continuata.
Nel tuo account GA, vai ad Admin e nella colonna Property, vai a Tracking Info> Referral Exclusion List.
Potrebbe esserci un dominio o potrebbero esserci più domini immessi lì. Dipende dall’ecosistema del tuo sito web, dai gateway di pagamento che utilizzi, ecc.
Tuttavia, se il tuo dominio principale è, ad esempio, fuellabstudio.com, allora lo stesso dominio dovrebbe essere inserito nell’elenco di esclusione referral. sull’ecosistema del tuo sito web, sui gateway di pagamento che utilizzi, ecc.
L’elenco di riferimento di esclusione corrisponde ai domini con CONTAINS. Pertanto, se un visitatore proviene da un altro dominio (o sottodominio) che contiene fuellabstudio.com, la sorgente del traffico di tale hit verrà trattata come diretta, quindi non dovrà affrontare problemi di auto-referral.
Non è necessario inserire ogni sottodominio separatamente qui. Basta inserire il tuo dominio principale e questo coprirà tutti i sottodomini.
Abilitare il full host name nei rapporti GA
Questa è la parte un pò più complessa del lavoro, e ti avvertiamo sin da ora che non siamo responsabili di eventuali violazioni della privacy del paese dove mostri il sito web. Documentati prima i continuare!
Se hai seguito tutti i suggerimenti sopra, ora dovresti vedere i dati che fluiscono in Google Analytics da diversi sottodomini. Tuttavia, se non hai manipolato gli URL con i filtri GA, sarà difficile identificare da quale sottodominio provengono gli hit.
Ad esempio, se vai ai rapporti sui contenuti (Comportamento> Contenuto del sito> Tutte le pagine), vedrai solo i percorsi delle pagine ma non il sottodominio. Ovviamente, puoi aggiungere una dimensione secondaria Hostname da vedere, ma la soluzione alternativa toglie la possibilità di aggiungere qualche altra dimensione secondaria significativa nei rapporti standard. Ecco come evitare questo problema e vedere l’url completo nel campo della pagina:
Attenzione: questo non correggerà i tuoi dati passati. I tuoi dati storici rimarranno senza un nome host, quindi, prima implementi il filtro Mostra URL completo, meglio è.
In GA Admin, vai a Filtri (nella colonna Vista) e inserisci le seguenti impostazioni:
-
Tipo di filtro: filtro personalizzato> Avanzato
-
Campo A: hostname
-
Estrai A: (. *)
-
Campo B: Request URI
-
Estratto B: (. *)
-
Output a: Request URI
-
Costruttore: $A1$B1
Dal momento in cui salvi questo filtro, prenderà il nome host della pagina di ogni richiesta inviata a GA e lo combinerà con la dimensione della pagina. Quindi il risultato viene archiviato in GA come dimensione Pagina.
Creazione della vista filtrata per sottodominio
Questa parte è molto importante, perché ti consente di avere la stessa proprietà installata su tanti sottodomini, e vedere nelle varie viste i relativi dati.
Se desideri visualizzare solo i dati di un particolare sottodominio nei tuoi rapporti GA, una delle opzioni è creare una vista GA separata per questo.
Per farlo, vai su Google Analytics Admin e premi Crea vista, inserisci tutte le informazioni richieste. Quindi (nella stessa visualizzazione) vai su Filtri e inserisci la seguente configurazione:
-
Tipo di filtro: predefinito
-
Includi solo
-
Traffico verso il nome host
-
Che sono uguali a
-
sottodominio.tuodominio.com, o nel caso di un dominio, tuodominio.com
Domande e Risposte raccolte nel Webinar
D: Dopo un test mi accorgo in rapporto in tempo reale che l’acquisizione risulta come direct/none e non come traffico dal sottodominio.
R: Certo! E’ proprio questo che vogliamo ottenere; la sorgente di traffico mantiene i propri dettagli originali (in questo caso direct/none perché hai digitato direttamente l’indirizzo del sottodominio dal quale fare il test), così potrai poi segmentare in traffico in base all’acquisizione generale. Se vuoi scoprire da dove proviene il traffico a livello di sottodominio, devi posizionarti in un rapporto standard come “Comportamento > Contenuti del Sito > Pagine di Destinazione” ed esaminare ad esempio i percorsi di entrata.
D: Come faccio a vedere a questo punto quante conversioni ha generato una landing sul sottodominio?
R: Ti basta andare sulla vista dove tieni non filtrato nessun sito web, come una vista Master, ed andare ad analizzare il rapporto su Comportamento > Contenuti del Sito > Pagine di Destinazione. Da qui potrai esaminare le pagine di destinazione isolandole per sottodominio (per esempio con un segmento di pubblico, oppure con un filtro di ricerca), e confrontare la performance tramite la colonna completamento dell’obbiettivo a destra.
D: Ma nel caso in cui io abbia tanti domini e sottodomini, come faccio a collegare la Search Console se ho una sola proprietà?
R: Bella domanda! Questa è una delle fregature di quando si fa la scelta di fare il monitoraggio inter-sottodominio. Ma c’è il workaround. Molte grandi aziende adottano infatti questa soluzione: Una proprietà “Master” per il cross tracking, e poi una serie di proprietà granulari, ciascuna per il dominio / sottodominio di riferimento. In questo modo puoi usare le viste della proprietà MASTER per fare Cross Tracking, e le viste delle proprietà granulari per visualizzare dati più specifici (e magari non aggregati), come anche le query di Search Console!
D: Ma impostando il filtro per visualizzare l’hostname completo, devo fare una modifica alle conversioni basate sulla destinazione?
R: Assolutamente si, ottima domanda. Se avete degli obbiettivi basati sulla destinazione, che usino la condizione “comincia con”, dovete aggiornare inserendo l’hostname completo. Quindi non sarà più sufficiente inserire solo “/grazie.html”, ma dovrete cambiare in “miodominio.com/grazie.html“
D: Quanti contenitori tag manager devo inserire per sito web?
R: Il numero di contenitori Tag Manager che utilizzi è ininfluente, nel senso che l’importante sono gli hit mandati da Tag Manager ad Analytics. A meno che tu non faccia una doppia installazione dello stesso contenitore, o che tu abbia la stessa proprietà in 2 contenitori pubblicati sullo stesso sito, non dovresti avere problemi. Però guarda che non ti serve appesantire il sito con più contenitori, dovresti essere in grado di tenerne tranquillamente uno per sito, ciascuno con i contenitori di riferimento.
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