Cosa sono gli utm

Cosa sono gli UTM e come si utilizzano? A cosa servono? Perché sono importanti? Puoi farne a meno? Qui trovi le risposte a queste domande.

UTM: cosa sono, come funzionano, e perché ti servono

 

Cosa sono gli UTM

UTM è una sigla usata nel mondo del Marketing Digitale Data Driven che significa Urchin Tracking Module;

Altro non è che un semplice snippet di url che viene appeso al termine dell’url della pagina, e trasporta con se informazioni definite da chi lo ha creato, specificate su tre metriche:

  • Source (Sorgente)
  • Medium (Mezzo)
  • Campaign (Campagna)

Ecco un pratico esempio: https://tuositoweb.com/?utm_source=PPC&utm_medium=GAds&utm_campaign=IdCampagna

Dove “tuo sito web” è naturalmente l’url della vostra landing page, il valore utm_source PPC sta nel nostro caso ad indicare che il traffico è provenuto dalla ricerca a pagamento, utm_medium specifica da quale canale (Google Ads), e utm_campaign l’ID della campagna da te scelto.

Come si usano gli UTM

E’ molto facile, anche se può sembrare spaventoso. Vedere una riga scritta in codice fa sempre un pò questo effetto. Non devi fare altro che aggiungere un punto di domanda ? dopo lo slash di chiusura della tua url, ed a quel punto digitare:

utm_source= (per definire la Sorgente)

utm_medium= (per definire il Mezzo)

utm_campaign= (per definire la Campagna)

L’unica cosa importante da ricordare è di aggiungere tra un elemento e l’altro il simbolo “e commerciale” $, come separatore (senza virgola).

Oppure clicca qua e fai fare tutto alle macchine 😇

A cosa servono gli UTM

Gli UTM servono a poter isolare una specifica sorgente e canale di traffico, ed una campagna specifica, di modo da poterne rapidamente evidenziare i risultati, i difetti, i punti deboli ed i punti di forza, raffrontando le campagne una vicino all’altra con grande versatilità.

Certo, Google Analytics è già in grado di dirci se il traffico è arrivato da Facebook piuttosto che da Bing piuttosto che da un sito che fa Backlink, Google Ads e altre piattaforme simili hanno modi tutti loro di rapportarsi ad Analytics e forniscono i dati già segmentati.

Ma che succede se devi segmentare il traffico che proviene da un’attività offline e vuoi creare un pubblico lookalike da poterti giocare, per esempio, con una campagna Display massiva? Beh in quel caso puoi sfruttare il potere degli UTM, e leggere il nostro Case Study con Tutorial che ti spiega come fare  ☺️

Perché sono importanti 

Per quanto gli UTM siano una tecnologia un pò datata, ed oggi spesso rimpiazzata nella PPC specialmente con l’avvento di Google Analytics 4, ed i nuovi script di tracciamento di Google, sono un modo veloce, indipendente da ogni piattaforma e praticissimo per poter segmentare il traffico in fase di analisi, creare elenchi di remarketing super performanti, e sopratutto poter fare rapidamente ciò per cui sono nati: valutare la performance di una Campagna.

Come costruirli rapidamente

Se non sai come creare gli UTM, puoi usare lo strumento gratuito che Fuel LAB ti consiglia.

Principi di Data Quality

Attenzione: per la tua Data Quality, dovresti scegliere nomi e codifiche univoche e facilmente rintracciabili, altrimenti farai molta fatica in Analytics a tenere il flusso di lavoro organizzato. Per darti un esempio di come fare, ti raccontiamo come facciamo in Fuel LAB. Per cominciare le Sorgenti custom sono tutte standardizzate, quindi ad esempio Organica è OG, A pagamento è PPC o PPV, Newsletter è NL, Offline è OF, e così via.

Per i medium, e la campagna, una considerazione importante: considera che l’utente li vede questi risultati, se non naviga da mobile, direttamente nella barra degli indirizzi. Cerca di non essere troppo sfacciato con i nomi che dai al tuo tracking, o potresti infastidire l’utente e farlo sentire spiato..

Se hai delle domande o dei commenti, puoi scrivere un commento qua sotto!